"L'ortodossia è la morte dell'intelligenza". A. HUXLEY.
Da quando esiste la moderna organizzazione aziendale, l'attuale sistema economico, si sente ripetere spesso che le aziende (e non solo loro), hanno bisogno di personale qualificato, di capacità manageriali, addirittura, più di recente, di mentalità imprenditoriale, diffusa persino a livello di quadri e di impiegati di alto livello. Va anche precisato a riguardo che alcune caratteristiche tipiche dell'imprenditore prescindono dal titolo di studio e attengono maggiormente alla personalità.
Tuttavia, anche a prescindere da quest'ultima considerazione, vogliamo sfatare questi luoghi comuni i quali, a differenza di quelli che hanno un fondo di verità, servono solo a generare un colossale equivoco sia nell'immaginario collettivo che, soprattutto e purtroppo, nei malcapitati futuri o attuali dipendenti di imprese di vari settori, dimensioni e collocazione geografica. Pur non volendo fare di tutta l'erba un fascio (faremo quando possibile gli opportuni distinguo), è bene tentare di chiarire come stanno le cose.
Innanzitutto dobbiamo fare alcune premesse:
- qual è il fine ultimo di un'impresa?
- esiste una coincidenza o una differenza tra le reali necessità (ciò di cui ci sarebbe bisogno) e quelle effettivamente percepite (ciò che si vuole davvero realizzare)?
Bene, cominciamo con il primo punto.
Una volta si insegnava che lo scopo di un'impresa può essere assimilato al profitto (economico). Col trascorrere degli anni, da alcune parti si è fatto notare che il vero scopo è la "sopravvivenza", intesa come capacità di generare profitto nel tempo.
Questa non è una differenza da poco, in quanto se, secondo il primo dettato, la classe dirigente si sarebbe concentrata sulla massimizzazione del profitto corrente (anche ad eventuale scapito del risultato futuro o a costo di arrecare danni che si sarebbero percepiti solo in seguito), in base al secondo dettato, la classe dirigente avrebbe dovuto concentrarsi sul mantenimento della capacità di generare un profitto negli anni, anche eventualmente a scapito di un profitto maggiore nell'anno corrente.
Come stiano le cose, la verità è che vi sono aziende non orientate al risultato economico. Questa constatazione può sembrare incompatibile con la logica di mercato che premierebbe chi genera valore e penalizzerebbe chi questo valore lo distrugge (generando perdite), ma vedremo nei prossimi aggiornamenti che non è sempre così e cercheremo di capirne il perché.
Venendo al secondo punto, ovviamente strettamente correlato al primo, possiamo in sintesi affermare questo: le aziende, sempre meno si conoscono davvero, sono consapevoli di sé e quindi dei loro reali bisogni e si affidano ad "altri" per risolvere i loro problemi. Ovviamente non i problemi veri ma, per lo più, quelli apparenti o marginali o non prioritari, quelli, insomma, di cui credono di essere afflitti o che credono essere i più importanti da risolvere. E' facile immaginare le perverse conseguenze di tale stato di cose. E poi, chi sono questi altri? Nuovi assunti (dirigenti, quadri, ecc.), ma anche consulenti o ancora il sistema informativo.
Partendo da quest'ultima notazione, è interessante osservare che, in un sempre maggior numero di casi, viene attribuito al sistema informativo o all'informatica, più in generale, un potere quasi taumaturgico; è corretto dire invece che vi sono situazioni che beneficiano senz'altro del contributo dell'informatica, altre addirittura impensabili senza l'apporto di questa (si pensi alle applicazioni "on demand" o, più semplicemente, ad internet). Ma da questo non si può certamente passare ad una pericolosa generalizzazione; ciò accade quando si affida al sistema informativo la soluzione di problemi aventi cause di natura organizzativa, strutturale, ecc.; è da notare ancora che si può commettere lo stesso errore di fondo nei riguardi dell'"automazione informatica" ossia della creazione di automatismi procedurali e/o di raccolta ed elaborazione di dati, ad esempio a livello di linea di produzione (shop-floor). In realtà, in questi casi, si viene solo a modificare la modalità di esecuzione, lasciando inalterati i problemi veri e le cause che li originano; il risultato finale non può quindi cambiare, anzi, per l'esattezza cambia, ma in peggio, se non altro per i costi sostenuti, per il tempo trascorso e per le risorse vanamente utilizzate. "Least but not last", una simile "soluzione" può perfino accelerare l'evolversi di dinamiche di per sé già negative oppure può rallentare attività normalmente condotte in tempi più brevi o altro ancora.
Si potrebbe affermare, in conclusione, che l'informatica non è e non sarà probabilmente mai la panacea di tutti i mali di un'azienda; anzi, la mancanza di una seria analisi dei problemi, dell'individuazione delle vere cause e della messa in atto delle opportune azioni correttive, può essere pericoloso presupposto per un'amplificazione dei problemi conseguente al mero ricorso all'informatica. La dottrina anglosassone usa a tale riguardo il concetto di "trouble improvement". In sintesi, si potrebbe affermare che i rischi prima evidenziati sono direttamente proporzionali alla mancanza di coscienza informatica.
Nei prossimi aggiornamenti, proseguiremo lo sviluppo dei punti sopra accennati e lasciati per il momento in sospeso.
Per darvi un'idea più generale delle tematiche in corso o che verranno man mano sviluppate, anche grazie al vostro contributo, nel blocco seguente troverete alcuni esempi.
Il valore dell’azienda intangibile o il valore intangibile dell’azienda?
Intangibili e sport
Organizzazione ellittica ed iperbole prestazionale
Patologia delle organizzazioni industriali
La media impresa fra determinismo contabile e stocastica commerciale
Fisiologia delle gerarchie funzionali
L’emersione delle carenze manageriali attraverso la maieutica gestionale
Teorie ossimoriche degli apparati produttivi
Il governo dell’impresa in regimi di incertezza: applicazioni della teoria dei giochi
Megalomania industriale e isomorfismo organizzativo
Psicometria delle organizzazioni industriali
Frenologia informatica
Fisiognomica aziendale
E' facile trovare già in questo elenco alcuni agganci con l'introduzione a questa pagina, agganci che appariranno sempre più evidenti nei futuri aggiornamenti del sito.
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