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Il magazzino a reversibilità limitata

Si tratta di una realtà caratteristica di talune aziende. Esso trae origine dalla necessità di mantenere l'allineamento tra materiale fatturato, materiale prodotto e materiale in giacenza, anche quando il "business model" aziendale sarebbe fonte di costante disallineamento.

In questi casi, difatti, si osserva una variazione delle giacenze di magazzino alla data X in funzione del momento in cui si fotografa la situazione delle esistenze di magazzino (inventario alla data X + Y). Tale variazione è tipicamente in diminuzione, cioè si osserva un andamento progressivamente decrescente del valore delle giacenze fino ad un limite ben preciso. Questo limite è rappresentato da quella parte del materiale presente alla data X, che sarà stato fatturato alla data X + Y, qualora oltre tale data non si vada più a fatturare altro materiale compreso tra quello giacente alla data X.

Un'immediata conseguenza di quanto descritto, per quanto in apparenza sorprendente, è che si aprirebbe in tal modo la strada al concetto di "attualizzazione inventariale"; concetto che, oltre a porsi quasi come una contraddizione in termini, è sconosciuto in qualsiasi scuola di ragioneria, dalle più elementari alle più avanzate.

Sarebbe allora possibile descrivere matematicamente il fenomeno mediante un'appropriata funzione dove la variabile indipendente è il tempo. Questa funzione, avrebbe quindi un limite, che analiticamente sarebbe rappresentato da un asintoto. La possibilità di determinare questa funzione ed il relativo asintoto permetterebbe di fare accurate previsioni sull'inventario futuro  ed eseguire calcoli di attualizzazione inventariale.

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