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La fama di Gerolamo Cardano è oggi legata alla matematica (formule per le equazioni di terzo grado) e alla meccanica (il giunto cardanico, la sospensione della bussola). Ai suoi tempi, invece, era una tipica figura di mago rinascimentale, versato in astrologia, magia naturale, matematica, diritto, medicina. Come molti personaggi del suo tempo (Paracelso, Della Porta, John Dee) fu interessato alle scienze occulte e tuttavia contribuì a sviluppare vari aspetti della scienza moderna. Dopo aver iniziato studi di legge si laureò a Padova in medicina, ma a Milano insegnò matematica, architettura e geometria. Nel 1545 pubblicò una Ars Magna in cui espose la cosiddetta "formula di Cardano", peraltro già scoperta da Scipione del Ferro e riformulata dal Tartaglia. Dopo varie peregrinazioni in tutta Europa accettò nel 1562 la cattedra di medicina a Bologna. Dovette però lasciare la città nove anni dopo, accusato di scetticismo religioso e di pratica delle arti magiche. Scrisse più di duecento opere, che spaziano nelle discipline più disparate: filosofia, scienze naturali, medicina. Insieme ad altri personaggi dell'ateneo bolognese di quel secolo, come Pomponazzi, combatté contro il principio di autorità e contro l'intrusione di controlli religiosi nella ricerca scientifica. In tal modo contribuì al diffondersi del metodo sperimentale, che applicò con interessanti risultati anche alla medicina.

Gerolamo Cardano. Pavia 1501 - Roma 1576.

Fonti: www.mclink.it/mclink/sordi/cardano.htm e www2.unibo.it/avl/storia/cardano.htm

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